Lo Scec come moneta di scambio per le Banche del Tempo

Lo Scec come moneta di scambio per le Banche del tempo

Le Banche del Tempo sono uno strumento utilissimo in tempo di crisi, ma a volte fanno fatica a decollare perchè manca qualcosa : un controvalore reale e non solo virtuale.
E’ per questo che gli iscritti a Zoè Banca del tempo di Bologna,hanno pensato di inserire gradualmente lo scec come contropartita.
L’idea è quella di assegnare ad ogni ora di tempo un valore di 6 scec

Ne parleremo con e Guido Guidotti della Banca del Tempo di Modena, dove stanno sperimentando la formula e con Massimiliano De Cò di arcipelago Scec.

L’incontro fa parte della serie Ricette per la Resilienza , organizzato in collaborazione con Lame in Transizione

sabato 10 marzo a Bologna
centro civico Lame
via Marco polo 51
ore 18
a seguire : aperitivo conviviale

Cos’è lo Scec :
acronimo di Solidarietà ChE Cammina – sono utilizzati già da 15mila persone e da tremila attività commerciali, liberi professionisti e piccole aziende in tutta Italia (scorri la lista sul sito dell’associazione Arcipelago Scec). Non sono banconote vere e proprie – non sarebbero altrimenti legali – ma una sorta di buono sconto del valore di un euro ciascuno da utilizzare per integrare i pagamenti tradizionali. Chi possiede questi scec – iscrivendosi all’associazione Arcipelago Scec, pagando un contributo libero, anche di un euro, se ne ottengono 100 – li può utilizzare nei negozi che aderiscono all’iniziativa: chi accetta questo pagamento lo fa in una percentuale che va dal 5 al 30% della somma di partenza, come riduzione del prezzo in euro. Vuol dire, per esempio, che se un oggetto costa 50 euro e il negoziante accetta il 10% in scec, l’acquirente pagherà 40 euro e 10 scec. Chi vende spenderà a sua volta i suoi scec e così via.

Il senso dell’iniziativa? Di solidarietà, non certo di lucro. In un momento di crisi come quello di oggi le famiglie risparmiano, usufruendo dello sconto quantificato con la nuova moneta. E allo stesso tempo sono favoriti gli acquisti presso le piccole attività locali iscritte all’associazione, quelle appunto che accettano e fanno circolare gli scec. Ancorando la spesa al circuito locale, la nuova moneta dovrebbe dare slancio al territorio.

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