Rifiuti domestici e autoproduzione

Qualche giorno fa mi è arrivata una lettera dal comune.

Mi rendono noto che presto introdurranno un cambiamento nella raccolta differenziata nel mio quartiere, sostituendo i bidoni per la raccolta multimateriale con quelli per la raccolta monomateriale, cioè un bidone per la carta e uno per la plastica.

Uffa, ho pensato, già l’umido mi tocca di portarlo in trasferta perché vicino a casa mia non c’è (speriamo almeno che ora mi mettano anche quello), in più ora devo separare la carta dalla plastica, mentre era così comodo metterle in un unico grande bidone. Poi mi è venuto in mente che mi scocciava anche perché quel bidone si riempie sempre velocemente.

E allora ho pensato… ma perché? Chi è, cos’è che mi costringe a trasformare in un lavoro domestico anche lo smaltimento dell’immondizia? (e questo non è un problema di differenziata, smettendo di differenziare il problema sarebbe lo stesso, solo che in più il bidone dell’indifferenziata è più “immondo”, puzza di più).

Cosa fa riempire il mio bidone? Cosa è inevitabile e cosa no?

In casa ho quattro bidoni

– quello dell’indifferenziata che si riempie molto lentamente e sta lì per giorni senza problemi, da quando raccolgo separatamente anche l’umido

– quello dell’umido, che si riempie quanto si deve riempire, in quanto a frutta e verdura non si comanda, tanto da quando ho imparato a tenerlo aperto (dentro il vano sotto il lavandino) non ho più problemi di puzza o moscerini

– quello del bagno, che si riempie in tempi biblici, da quando ho eliminato gli usa e getta in bagno (pannolini lavabili al posto degli usa e getta, assorbenti lavabili e mooncup al posto degli usa e getta, spugnette lavabili al posto dei dischetti di cotone per struccarsi)

– quello della differenziata secca, cioè carta e plastica, che è quello che si riempie di più

Ho cercato allora di capire che cosa ci finisce dentro con più frequenza e mi sono resa conto che sono soprattutto i rifiuti relativi alla colazione e cioè cartoni del latte, sacchetti di biscotti e scatole di merendine.

Da un po’ ho riconvertito le mie colazioni del weekend a pane e miele, che è prima di tutto salutare, poi è buono, poi è a bassissimo impatto ambientale. Solo che durante la settimana sono più di corsa e non riesco a prendermi la rilassatezza di spalmarmi le mie belle fette e finisco, per praticità, a mangiar merendine, che non sono proprio gli alimenti più salutari del mondo e a volte neanche eccellenti come gusto. Sicuramente però sono dotate di una spropositata quantità di imballaggi, che intasano il mio bidone.

Devo trovare l’alternativa, devo autoprodurre la mia colazione!

Per deformazione professionale sono abituata, prima di intraprendere qualunque cosa, a valutare costi e benefici

BISCOTTI

Farli in casa

Vantaggi: bontà, scelta delle materie prime e quindi salubrità, soddisfazione per averli fatti

Svantaggi: tempo per farli

Comprarli

Vantaggi: bontà

Svantaggi: immondizia

Quindi… decido di imparare a farli con un occhio speciale a costi e tempi, cioè, ad esempio, cuocendoli al microonde per risparmiare energia e tagliandoli quadrati a scacchiera, invece che tondi, in modo da velocizzare il procedimento di preparazione (così non devo reimpastare gli sfridi)

MERENDINE

La valutazione è sostanzialmente la stessa fatta per i biscotti, salvo che generalmente le merendine industriali sono meno buone di un dolce fatto in casa!

Quindi… decido di abbattere tempi e costi facendo fare il plumcake alla macchina del pane, anche se la lievitazione viene peggio e rimane il buco in mezzo, però di sapore viene buonissimo!

Come andrà? Beh, per scoprirlo non rimane che iniziare!

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2 Responses to Rifiuti domestici e autoproduzione

  1. pelste ha detto:

    Complimenti Giò,
    veramente degli ottimi consigli per cominciare a cambiare anche le piccole cose della vita quotidiana.
    Un approccio scientifico….(secondo me sei un ingegnere) modificare la forma dei biscotti per risparmiare il tempo impiegato nel reimpastare gli sfridi….la dice lunga

  2. […] dei miei consumi, orientato a ridurre il lavoro domestico di smaltimento delle immondizie (vedi questo post), è da un po’ che volevo provare a fare lo yogurt in casa, ma aspettavo un’occasione […]

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